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Tempio di Vesta

 

 

Anche se non presente nella piazza del Foro Romano il tempio in questione è molto importante per la storia di Roma, è uno dei tempi più antichi dell’antica Roma è il Tempio dedicato al culto della dea  Vesta.
Trae le sue origini già prima della fondazione di Roma (secondo la tradizione, anche Rea Silvia, madre di Romolo e Remo, fu una vestale).

 

In origine era in legno e paglia, così da ricordare le capanne arcaiche. Il Tempio si presenta ora nelle sembianze avute durante l'ultimo restauro avvenuto nel 191 d.C. per volere di Giulia Domna, moglie dell'Imperatore Settimio Severo. La funzione del Tempio era quella di custodire il fuoco sacro alla dea Vesta, protettrice del focolare domestico, o, come visione più allargata, del focolare dello Stato.

Il fuoco perenne simbolizzava il potere perenne dello stato e il suo spegnimento era segno di calamità nazionale.  Il  compito di mantenere sempre viva la fiamma fu affidato a 6 sacerdotesse, scelte all’età di 6-10 anni.

Le sacerdotesse mantenevano l'incarico per circa 30 anni rispettando il voto di castità.

La verginità era un elemento fondamentale e qualora il voto era violato, allora venivano seppellite vive nei pressi del’attuale Piazza Indipendenza, in una piccola stanza sotterranea detta Campus Sceleratus.  Sembra che nell’arco di 1000 anni dell’Impero solo 20 vestali abbiano infranto il voto di castità.  

Il Tempio di pianta circolare, era costituito da una cella circondata da 20 colonne corinzie e posta su un podio di 15 metri di diametro.

L’accesso al Tempio era permesso solo alle sacerdotesse e al pontefice massimo.
Il tetto, di forma conica, aveva un'apertura alla sommità, per permettere al fumo di uscire . Il Tempio conteneva il Penus Vestae,  ossia il luogo dove erano  custoditi gli oggetti che Enea, secondo la leggenda, avrebbe portato con sé da Troia. Tra questi il Palladio, il simulacro sacro di Atena, da cui dipendeva la sicurezza stessa della città. Il tempio fu colpito numerose volte da incendi.

Fu ricostruito quasi completamente dopo il grande incendio del 64 d.C. a opera dell’imperatore Nerone.
Il Tempio fu chiuso definitivamente, e il fuoco spento, nel 391 d.C. per volere di Teodosio  che abolì i culti pagani. Fu riportato alla luce durante gli scavi archeologici di fine '800.

 

 

 

 

 

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