Roma Medioevale
Il medioevo è sicuramente una delle epoche meno emblematiche dell’architettura romana, ma è molto presente. Anche passeggiando per le strade, come nei quartieri di Trastevere o del Ghetto ebraico, Vicolo dell’Atleta e Arco degli Acetari, veri scorci medievali.
Ma la maggiore testimonianza si ha nelle opere presenti in musei e chiese. Per gli appassionati di mosaici o di chiostri medievali, l’elenco è lunghissimo!! Mausoleo di Santa Costanza, Sant’Agnese, Santi Cosma e Damiano, Santa Sabina, o dal trio formato da Santa Maria Maggiore, Santa Pudenziana e Santa Prassede. Tra le opere più rilevanti di quest’epoca segnaliamo le seguenti:
Santa Maria in Trastevere
La chiesa più importante del XIII rione Trastevere è Santa Maria in Trastevere: le sue origini sono legate alla leggenda di una fonte d’olio che sgorgava dal terreno, attribuibile a un piccolo fenomeno di eruzione di petrolio. Oggi si apre al visitatore con elegante portico settecentesco, ma conserva numerosi indizi del passato medioevale: il campanile a quattro ordini è impostato su una base quadrata, visibile solo in parte perché incorporata nell’edificio. Le opere musive che decorano la chiesa sono state realizzate in epoche diverse. I mosaici originali medioevali sono le otto figure centrali poste al di sotto del frontone. Al XII secolo risalgono anche le pregevoli teorie di agnelli che decorano due fasce del catino absidale. Subito al di sotto possiamo ammirare i sei episodi della Vita della Vergine che Pietro Cavallini realizzò nel 1291. La pittura di questo artista, che segna la cifra stilista del tardo Duecento e trasborda le proprie innovazioni nel secolo successivo, accanto ad artisti come Giotto e decoratori come i Cosmati e i Torriti, si può ammirare anche in altre chiese di Roma. Un notevole ciclo di affreschi, scoperto un secolo fa e restaurato da pochi decenni, decorava la Chiesa di Santa Cecilia: sono ancora visibili il Giudizio Universale, l’Annunciazione, S. Michele Arcangelo, il Sogno di Giacobbe e l’Inganno di Isacco.
Basilica di S.Cecilia
Tra le chiese di Roma di zona Trastevere, la basilica di Santa Cecilia ha la peculiarità di aver conservato l’antico campanile medioevale. La basilica originaria nacque su una dimora romana che Pasquale I rinnovò commissionando un mosaico tuttora visibile e diede nuovi impulsi al culto, traslandovi reliquie e altre suppellettili. Fu necessario attendere il XII secolo per una ricostruzione più radicale, di cui i secoli hanno preservato oltre al campanile, anche il portico e il chiostro. Dell’epoca medioevale, oltre agli affreschi conclusi da Pietro Cavallini nel 1293, si può ammirare il ciborio realizzato nello stesso anno dal raffinato Arnolfo di Cambio (1245-1302).
La Basilica fu costruita nel IX secolo sulle fondamenta, tuttora visibili, della casa di Santa Cecilia, successivamente poi ampliata con il campanile, e l'ala destra del convento e il chiostro.
La chiesa con facciata barocca, è preceduta da un portico settecentesco, il quadriportico originario è oggi un bellissimo giardino con al centro un grande vaso romano.
Nei sotterranei della Basilica si trova il "calidarium", ossia l'ambiente nel quale la martire Santa Cecilia sarebbe stata esposta per tre giorni ai vapori del martirio, e dove, scaduto il terzo giorno, non ancora soffocata dai vapori caldissimi, i suoi aguzzini la decapitarono per ordine dell'imperatore Marco Aurelio, rea, di aver tentato di convertire Valeriano e il fratello Tiburzio.
Per molto tempo il corpo della santa non fu trovato, finché nell'820 venne rinvenuto nelle catacombe di S.Callisto, miracolosamente intatto ed avvolto in una veste, oggi il corpo si trova nella cripta della basilica.
Piazza Navona
Piazza Navona ha una storia che risale ai tempi della Roma antica. Sull’area dedicata oggi alla piazza sorgeva il Circo di Domiziano, della fine del I sec. d.C., dove si svolgevano giochi di atletica e perfino simulazioni di battaglie navali.
Il luogo rimase, anche dopo la caduta dell’Impero Romano, un posto di divertimento dove il popolo si radunava per le festività. Questa usanza arrivò fino al diciannovesimo secolo quando commedianti, saltimbanchi e buffoni intrattenevano con i loro spettacoli la gente nelle domeniche di festa.
La forma attuale di Piazza Navona risale al periodo tra il 1600 e il 1700 e comprendeva già le fontane , il palazzo Pamphilj, ora sede dell’ambasciata del Brasile, e la chiesa di Sant’Agnese in Agone. Da allora la Piazza è rimasta pressoché invariata ed è questo uno dei motivi che la rende così affascinante.
L’obelisco al centro della piazza è alto circa 16 metri ed è appoggiato sopra ad un basamento costituito dalla Fontana dei Fiumi che è composta da quattro statue che rappresentano i quattro grandi fiumi: il Nilo, il Danubio, il Gange e il Rio de la Plata.Opera di Gianlorenzo Bernini.
La chiesa di Sant’Agnese in Agone, opera del Borromini, è dedicata all’omonima santa che, come narra la leggenda, morì nel Circo di Domiziano proprio nel punto dove poi fu eretta la chiesa.
Piazza in Piscinula
È denominata così per l'antica presenza di uno stabilimento termale con vasche e piscine, "piscinula",è il diminutivo che le è rimasto.
È una suggestiva piazza medioevale, con il palazzetto della famiglia Mattei (famiglia filo-pontificia), il portichetto con colonna medioevale, e la loggia.
Sempre nella piazza si trova la chiesa di San Benedetto in Piscinula, del XI secolo, e il suo campanile, costruita sui resti della Domus Aniciorum, villa di una nobile ed antichissima famiglia romana, quella degli Anicii. La chiesa alla quale apparteneva anche San Benedetto da Norcia, è stata la casa dove il santo si è recato nel suo soggiorno a Roma, come è testimoniato all’interno.
Al civico 19, vi è il palazzetto Nuñez Leslie della metà del Cinquecento, abitato dalla bellissima artista, letterata, nonchè cortigiana, Tullia d'Aragona. Nel 1870 divenne la “locanda in piscinula”, e i romani la ribattezzarono “la locanda della Sciacquetta”, un termine usato per servette e sgualdrinelle, forse perché era questa la destinazione d’uso del palazzo in quell’epoca.
Sono inoltre presenti nella piazza anche una “madonnina” e una tabella in marmo raffigurante quattro pesci.
Isola Tiberina
E’ difficile, poter immaginare che in così poco spazio ci sia tanta storia, cultura e fascino... ma è questa Roma!
Di origine vulcanica, con i suoi 300 mt di lunghezza e 90 di larghezza, l’Isola Tiberina rappresenta uno degli angoli più affascinanti di Roma.
Denominata anche Nave di Pietra per la sua forma, è collegata alla terra ferma con due bellissimi ponti, ponte Cestio (del 46 a.C.), in direzione del ghetto ebraico (Sinagoga e Portico D’ottavia), e da ponte Fabricio (del 62 a.C.) verso piazza in Piscinula.
L’isola è stata da sempre legata al culto della medicina, prima con il tempio di Esculapio (nel 290 a.C.), e oggi con l’Ospedale Israelitico e quello del Fatebenefratelli.
All’interno dell’ospedale, Fatebenefratelli, il cortile seicentesco, al centro del quale si trova una bella fontana ornata da quattro tartarughe, da visitare anche il Museo degli strumenti medici e chirurgici.
Al posto del tempio di Esculapio, oggi troviamo la Chiesa di San Bartolomeo all'Isola (una volta dedicata a San Adalberto, martire a Danzica nel 998), e il suo campanile del 113 in stile romantico, la chiesa è ricca di arte, il suo interno è di tipo basilicale a tre navate, divise da antiche colonne, probabilmente quelle del Tempio scomparso.
In piazza San Bartolomeo, il Pozzo, si crede, si trovi nel punto esatto ove un tempo sorgeva il tempio di Esculapio, e che vi fosse nel tempio, la fonte sacra al Dio, ritenuta acqua miracolosa, ancora oggi sono visibili i segni della catena che veniva usata per far scendere il secchio.
Dalla piazza è possibile ammirare anche “Palazzi Castello” detti anche Castello Caetani, un complesso di palazzi edificato nell'arco di 4 secoli, con all’interno il museo storico dell’isola, e fuori la grande torre eretta nel X secolo dai Pierleoni detta anche della Pulzella, perchè tra le mura si scorge una testa marmorea femminile, e di età antica.
Sempre sull’isola la Colonna Guglia Jacometti, il Monastero San Bartolomeo e l’Oratorio dei Sacconi Rossi, che prende nome dalla confraternita, si trova sulla sinistra della chiesa di San Bartolomeo e consiste in una cappella oratorio sotterranea, attraverso le grate, se c'è un pò di luce, si intravede un ossario.
Sull’isola è presente anche un’altra chiesa, Chiesa di San Giovanni Calibita, la facciata della chiesa è inglobata ed annessa all'ospedale Fatebenefratelli, degno di attenzione il chiosco e il campanile restaurato tra il 1930 e il 1934 è in stile Settecentesco.
Ma il massimo splendore l’isola lo manifesta con “Estate Romana”, ospitando il cinema con “Isola del Cinema” che proietta film internazionali e di qualità, in un sala cinematografica all’aperto, unica, sulle sponde del Tevere tra le bellezze architettoniche illuminate dell’isola.
Inoltre, tutto il perimetro del fiume è contornato da grandi folle, bancarelle, locali di varia natura (ristoranti, pub, suhi bar, cocktail bar), spettacoli di cabaret, musica o teatro fino a notte inoltrata, sotto il cielo di Roma.