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La sanità

 

 

La sanità oggi a Roma non è tra le migliori al mondo, lo rilevano i molti casi documentati di mala-sanità.

Eppure Roma nel XIV secolo, contava già almeno 27 strutture ospedaliere, alcune anche di alto interesse architettonico, come  l’Ospedale Santo Spirito, il San Giacomo in Augusta (detto degli Incurabili, perché ospitava i malati di sifilide), o  l’Ospedale del Salvatore a San Giovanni in Laterano. Nonostante ciò a Roma la sanità non è progredita molto dai tempi passati.

Diversa era la situazione quando Roma era la capitale dell’Impero Romano.

Dopo essersi affidata alla medicina etrusca, Roma si rivolse agli insegnamenti di quella greca, e intorno al 219 a.C  venne creato il primo ambulatorio medico, finanziato  dal Senato e gestito dal medico greco Archagatos.

I medici greci furono subito ben accetti a Roma, tanto che, sia Giulio Cesare che l’Imperatore Augusto concessero loro il diritto di cittadinanza, ma vietarono loro di ritornare a vivere nel paese d'origine.

Nacquero così gli ambulatori medici, detti “tabernae medicinae”, provviste di medicinali, bende e strumenti chirurgici. I romani erano ritenuti abili chirurghi, come lo erano stati in passato i loro antenati, gli  Etruschi.

Esistevano  anche gli ospedali. Il primo Ospedale a Roma venne organizzato nell'isola Tiberina. Eretto nel 293 a.C. era un tempio dedicato al dio della Medicina( Esculapio). Nacque anche la  prima farmacia, dove il “pharmacotriba” (farmacista), vendeva rimedi utili al medicamento e li preparava lui stesso, seguendo la prescrizione medica.

Ma anche in epoca antica esistevano i cosiddetti “raccomandati”; lo dimostra la  presenza dei “valetudinaria”, (ospedali  presenti presso le grandi aziende agricole, le palestre e presso gli accampamenti militari), i quali  non erano accessibili  al cittadino comune. Qui  venivano curati solo coloro che per condizione civile o professionale erano considerati “utili e  necessari”  al buon funzionamento dello Stato.

A Roma la sanità comunque assume un vero e proprio carattere sociale, venne anche istituita una comunità che si occupava di servizi igienici e sanitari con lo scopo di prevenire le malattie.

Furono  costruiti  acquedotti fin dal IV sec.a.C, molti dei quali  ancora visibili,  come l’Acquedotto Appio, l’Acquedotto dell’ AnioVetus, l’Acquedotto dell’acqua Marcia, furono costruiti in tutto l’impero, per portare acqua potabile nelle città, per rifornire i bagni pubblici, le fontane, ma anche per migliorare il defluire delle reti fognarie.

Nel 12 a.C. Marco Vipsanio Agrippa inaugurava in  Campo Marzio  la prima struttura termale.

In seguito gli imperatori romani costruirono Terme sempre più grandiose: Nerone nel 65 d.C., Tito nell'81 d.C., Domiziano nel 95 d.C., Commodo nel 185 d.C., Caracalla nel 217 d.C. (la quale poteva ospitare fino a 1600 persone), Diocleziano nel 302 d.C. e  Costantino nel 315 d.C.

I romani costruirono anche grandi Terme ovunque, alcune potevano ospitare fino a 6000 persone, e per assicurare la loro popolarità, le tariffe di ingresso alle terme venivano tenute molto basse, spesso l’ingresso era gratuito. 

Le Terme erano veri impianti igienico-sanitari: riscaldati, muniti di spogliatoi e servizi vari, come la sauna, era anche possibile affittare sandali in cuoio, asciugamani o comprare saponi e oli profumati.

All’interno avevano dei veri centri sportivi, con piscine, giardini, librerie, con piccoli ambienti per ascoltare poesia e musica e una sala per le feste, vi erano addirittura dei “programmi ad personam” che suggerivano il giusto percorso da effettuare, includendo la ginnastica, il massaggio, e una  terapia termale.

I cittadini romani che terminavano il lavoro nelle prime ore del pomeriggio si recavano alle terme, le quali  aprivano a mezzogiorno, prima del pasto principale.

Erano luoghi di socializzazione e di relax, si potevano trovare ambienti per la ristorazione o per riposare.

A secondo dei periodi storici era anche possibile fare il bagno nudi con persone di sesso opposto… o passare alcune ore in "piacevole" compagnia, in caso estremo bastava trovare un “lupanarae” nei dintorni.

Oggi purtroppo tutto questo è scomparso, e i romani  devono recarsi  nei dintorni di Roma per le cure termali, a  Tivoli o alle terme della Ficoncella (antiche terme vicino Civitavecchia), dove una volta sorgevano le Terme Taurine o Terme di Traiano, prima di affidarsi per necessità e malvolentieri al “fato” del nostro attuale servizio sanitario.

 

 

 


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